venerdì 29 gennaio 2010

Tra gli sport da sempre presenti nel programma dei giochi olimpici invernali, lo sci di fondo è senza dubbio quello che più di ogni altro ha subito profonde trasformazioni nel corso dei quadrienni. Su tutte possiamo riconoscere due importanti “rivoluzioni”: l'avvento delle gare in tecnica libera- datato Calgary '88- e l'introduzione delle gare ad inseguimento prima, e mass start poi, negli anni '90. Trasformazioni atte sicuramente ad allargare il bacino d'utenza di questo sport, ma cambiamenti che- forse- hanno tolto magia ad una disciplina in grado di far poesia della fatica.
A tal proposito impossibile non citare il “rosso” Bjorn Daehlie- il più grande- in grado di vincere ben otto titoli olimpici e sei coppe del Mondo. Epici, a cavallo degli anni '50 e '60, i duelli consumatisi sugli sci stretti tra l'elegante Svedese Sixten Jernberg ed il mito Finlandese Veikko Hakulinen. Mentre di giorni ben più recenti sono state le sfide tra la nostra Stefania Belmondo e la Russa di turno tra Lazutina, Valbe e Tchepalova. Dualismi in uno sport che delle grandi rivalità ha fatto la sua fortuna.

Di quello che fu il fondo a Chamonix '24, a Vancouver potremo rivivere solo la 50 km in tecnica classica, per quanto in Canada la partenza sarà mass-start, cioè tutti assieme.

Da sempre miniera d'oro per i paesi nordici e per le nazioni di quella che fu l'Unione Sovietica, negli ultimi anni il fondo ha allargato i suoi confini soprattutto grazie ai talenti sfornati dalla scuola Italiana: Manuela e Giorgio Di Centa, Gabriella Paruzzi, oltre alla citata Stefania Belmondo, per fare qualche nome.

IL PASS PER VANCOUVER

Complessa e cavillosa l'attribuzione delle carte olimpiche per Vancouver. Le nazioni di riferimento- quelle cioè con almeno due atleti nei migliori 30 di coppa- potranno contare su un massimo di 20 atleti totali, con il limite di 12 per il singolo sesso. In ogni gara individuale potranno essere schierati fino a quattro atleti per nazione, mentre una soltanto potrà essere la squadra al via delle staffette. Le altre nazioni potranno invece contare solo sugli atleti che abbiano fino a 100 punti FIS nelle gare di distanza e fino a 300 nella gara sprint. Meccanismi cervellotici atti a limitare il numero degli atleti pur garantendo l'ampia rappresentanza geografica che è nello spirito Olimpico.

GLI ITALIANI IN GARA

La costante presenza dei nostri fondisti ai vertici della disciplina fa sì che la presenza Italiana sia massiccia: saranno ben 18 gli azzurri che si daranno sulle nevi del Whistler Olympic Park. La bilancia delle convocazioni pende a favore degli uomini- dieci- due in più delle donne. Forse un numero sin troppo elevato, e tale da far pensare che qualche atleta sarà soltanto spettatore.
Le speranze che si nutrono sulla spedizione sono decisamente elevate: i nostri potranno essere protagonisti in almeno sette delle dodici gare in programma.

Tra le donne sarà l'asse Follis-Longa a dover raccogliere i frutti di un quadriennio che ha portato tanti podi e persino un titolo iridato, quello della Follis nella sprint di Lieberec (era lo scorso mese di febbraio). Purtroppo per l'Aostana, a Vancouver la gara sarà nella tecnica che lei non ama, quella classica, particolare che probabilmente la taglierà fuori dal discorso podio. Chance da medaglia nella 10 km TL- unica gara a cronometro- con entrambe le azzurre. Nella 15 km ad inseguimento dovrebbe essere la Follis la nostra atleta di punta, mentre nella 30 TC puntiamo sulle doti da alternista della Longa. Alle due più titolate, si dovrebbero aggiungere Confortola e Valbusa per comporre una staffetta da podio. Ma la vera freccia al nostro arco sarà la staffetta sprint in cui Arianna Follis e- verosimilmente- Magda Genuin proveranno l'assalto alla medaglia d'oro.

Sulla squadra maschile aleggiano dubbi ed incertezze portate dai non entusiasmanti risultati nel Tour de Ski e nelle recenti gare di Coppa del Mondo. Anche qui dovremmo contare su una coppia che si spera vincente: quella composta dai soliti Pietro Piller Cottrer e Giorgio di Centa. Sino a qualche mese fa non avremmo nutrito dubbi sulla presenza di almeno uno dei due sul podio della 15 km TL, gara in grado di regalarci il titolo mondiale nel 2005 proprio con Piller Cottrer. Per le medaglie ci vorrà la forma dei tempi migliori. Grandi speranze anche nella 30 km ad inseguimento dove saranno pure Checchi e, probabilmente, Moriggl. Difficile per la staffetta ripetere l'oro di Torino: troppo forti gli altri (si veda alla voce Norvegia), un po' meno forti noi. Facile prevedere tre quarti del quartetto: Di Centa al lancio, Valerio Checchi in seconda, Piller Cottrer in terza; più difficile capire chi sarà il quarto uomo tra Clara, Moriggl e Zorzi. Quest'ultimo si giocherà le sue carte da podio nella staffetta sprint, in compagnia di Frasnelli o di uno dei Pasini (Renato). Poche le speranze nella 50 km TC dove Di Centa sarà chiamato a difendere un titolo conquistato il altra tecnica. Impossibile cavare qualcosa dalla sprint in TC.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

Sei i titoli in palio tra le donne, altrettanti verranno assegnati tra gli uomini. Quattro quelli individuali, due gli allori riservati alle staffette.

Gare Femminili

10 km TL- Favorita sembra essere la 23enne Svedese Charlotte Kalla, atleta che conta ben cinque podi di Coppa in questa gara. A contenderle l'oro saranno la Norvegese Marit Bjorgen e la Polacca Justyna Kowalczyk su tutte. Possibile outsider la russa Khazova, mentre per i colori azzurri sarà Arianna Follis, più di Marianna Longa, la carta da giocare.
A Torino- dove la gara fu in tecnica classica, si impose l'Estone Kristina Smigun, che a Vancouver tornerà da neo-mamma. Argento a Marit Bjorgen, bronzo per Hilde Pedersen.

7.5+7.5 Inseguimento- Gara solitamente molto tattica, anche se meno dell'omologa gara maschile, l'inseguimento dovrebbe essere terreno fertile per la Kowalczyk, atleta in grado di unire alle doti di fondo anche la capacità di imporsi in volata. A lei potrebbero opporsi la slovena Pedra Majdic, la Finalndese Aino Kaisa Saarinen, la solita Bjorgen, oltre alle nostre Follis e Longa.
A Torino- in una gara segnata dal sorprendente ritiro di Marit Bjorgen, la Smigun concesse il bis. Alle sue spalle Nuemannova e Medvedeva-Abruzova. Quinta la Paruzzi.

30 km TC- Altra gara che dovrebbe vivere sulla lotta Kowalczyk-Majdic-Bjorgen, con la Polacca ancora una volta favorita. Possibili gli inserimenti di Kuitunen e Steira. Forse troppi 30 km per la nostra Marianna Longa, anche se la tecnica è quella giusta...
A Torino- in tecnica libera, successo della Ceca Neumannova, che bruciò allo sprint Tchepalova e Kowalczyk. Ancora quinta la Paruzzi.

Sprint TC- sarà duello Kowalczy-Majdic, con la Slovena- una tantum- favorita. Occhio alle Svedesi Haag e Andersson, oltre alle solite Finlandesi ed alla Bjorgen. Difficile ipotizzare un podio azzurro.
A Torino- in tecnica libera, si impose a sorpresa Chandra Crowford che bruciò la tedesca Kuenzel e la Russa Sidko.

Staffetta 4x5- Gara dalla difficile intepretazione: la Norvegia è forse la squadra più compatta, ma Svezia e Russia non sembrano essere da meno. La Finlandia può contare su due frazioni importanti in alternato, anche se manca di qualcosa in TL. Discorso similare per Polonia e Slovenia che possono contare su individualità importanti, ma sono prive di comprimarie all'altezza. L'Italia potrebbe inserirsi anche nel discorso per le medaglie: restano dubbi però su una delle due frazioni in TC, che probabilmente verrà affidata alla Confortola, limitando i danni la rimonta della Follis in ultima frazione potrebbe essere possibile.
A Torino- l'oro andò alla Russia trascinata da una grande Tchepalova- su cui gravò in raltà qualche sospetto. Argento alla Germania, mentre il bronzo finì al collo delle nostre Follis-Paruzzi-Confortola- Valbusa.

Staffetta Sprint TL - Siamo la squadra da battere, senza mezze misure. Da temere, più di ogni altra, l'accoppiata Slovena composta da Majdic e Fabjan. Attenzione anche alle Russe, tornate grandi nell'ultima stagione dopo gli unici riscontri positivi erano quelli dell'antidoping. Mentre più indietro paiono, in questa tecnica, Svedesi e Norvegesi. Genuin e Follis, oltre ad essere la più importante carta del fondo azzurro, costituiscono anche una delle poche autentiche speranze d'oro per l'intera spedizione azzurra in terra Canadese...
A Torino- in alternato, successo della Svezia (Dahlberg-Andersson) su Canada (Renner-Scott) e Finlandia (Kuitunen-Saarinen).

Gare Maschili

15 km TL- se è vero che il cronometro non fa sconti, a vincere sarà il più forte... e così verrebbe da pensare a Petter Northug, chiamato a domare più d'una gara di questa edizione dei giochi. Ma attenzione perché molte vecchie volpi non staranno a guardare: i nostri Piller Cottrer e Di Centa, ma anche il Francese Vincent Vittoz. Grande attenzione anche al Finlandese Matti Heikkinen, migliore di stagione in quetsa gara, ed allo svedese Markus Hellner.
A Torino- in TC Veerpalu completò il dominio estone. Alle sue spalle Lukas Bauer ed il Tedesco Tobias Angerer.

15+15 Inseguimento-Sembra la “gara perfetta” per Petter Northug: difficilmente distanziabile in tecnica classica- Lukas Bauer l'unico che potrebbe farcela- impossibile da distanziare in pattinato, raramente battuto allo sprint, il 23enne Norvegese non dovrebbe faticare più di tanto per portare a casa un oro quasi scontato. A contendergli la vittoria saranno il Ceco Lukas Bauer, lo Svedese Soodergreen ed il Russo Legkov, oltre ai soliti Vittoz e Di Centa.
A Torino- la gara si risolse in un volatone generale. Ad imporsi fu Evgeni Dementiev, su Frode Estil ed i nostri Piller e Di Centa.

50 km TC- Ancora una volta sarà Petter Northug a guidare la pattuglia Norvegese che avrà i favori del pronostico. Per impedire che l'ovvietà abbia il sopravvento, Bauer dovrà impostare la gara su ritmi elevati, come fatto sull'ascesa al Cermis del Tour de Ski. Possibili outsider i Russi Legkov e Vyleghzanyn. Difficile, per Giorgio di Centa, ripetere il trionfo casalingo di Torino.
A Torino- in tecnica libera, Giorgio di Centa coronò con un grandissimo sprint una gara condotta a ritmo intenso con il compagno di squadra Piller Cottrer. Battuto di turno fu Dementiev. Terzo il discusso Austriaco Botvinov.

Sprint TC- Dovrebbe essere festa norvegese: oltre al solito Northug, battaglieranno Dahl e- soprattutto- Hattestad. Da tenere in considerazione anche lo Svizzero Dario Cologna, abile ad uscire fuori col passare dei turni.
A Torino- in tecnica libera, gli esiti destarono sorpresa: oro allo Svedese Lind, argento a Darragon- Francia- e bronzo a Thobias Fredriksson. In finale anche “Zorro” Zorzi, quarto.

Staffetta 4x10- Il quartetto da battere sarà quello Norvegese. Principale avversaria sembra la squadra Russa alle prese con problemi di abbondanza inattesi: nelle recenti gare casalinghe di Rybnsk sono infatti “sbucati” letteralmente dal nulla un paio di elementi che non potranno non essere presi in considerazione. Forti anche i quartetti Svedesi e Finlandesi. Per quel che riguarda la squadra azzurra, difficile prevedere un esito paragonabile a quello di Torino: troppe infatti le variabili che dovrebbero andare per il giusto verso. Se Di Centa e Checchi riusciranno a tenere le code avversarie in alternato, se Piller Cottrer sarà quello dei giorni migliori, se il quarto frazionista farà il suo dovere, la nostra staffetta può puntare a piazzamenti a lei consoni; ricordiamo infatti come la nazionale azzurra- salita sul podio nel '92- non vi è più discesa...
A Torino- Zorzi chiese il “silenzio” del pubblico in delirio per salutare il suo trionfale passaggio sulla linea d'arrivo. A debita distanza sprintarono per l'argento Germania e Svezia.

Staffetta Sprint TL – Ancora una volta sarà dualismo Norvegia-Russia, con quest'ultima favorita. A giocarsi il terzo gradino del podio, oltre a Svezia e Francia, sarà l'Italia, con una coppia che ancora non sembra ben definita.
A Torino- in tecnica libera, si imposero gli Svedesi Fredriksson e Lind. Argento a Svartedal e Hetland, bronzo ai Russi Alypov e Rotchev.

Marco Cinelli

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