lunedì 8 febbraio 2010

Unico tra gli sport invernali ad avere una data di nascita certa- 1880 ad Albany (stato di NY)- il bob è senza dubbio il più complesso tra gli sport su slitta. A distinguerlo da skeleton e slittino, la presenza della strumentazione di bordo: funi per la guida e freno. Gran parte del lavoro viene svolto dal pilota cui-nel bob a 2- si accompagna il solo frenatore. Nel bob a 4 troviamo anche i due laterali, essenziali nella fase iniziale di spinta della slitta. Da qui l'usanza di identificare l'intero equipaggio nel pilota.

Olimpico fin da Chamonix '24 nella sua versione a 4, ricordiamo due “anomalie” storiche: l'insolito bob a 5 di St. Moritz '28, e la discutibile decisione degli organizzatori di Squaw Valley '60 di non costruire una pista- ritenuta troppo onerosa- per gli sport su slitta. Resta questa l'unica edizione dei giochi senza bob. L'introduzione del bob a 2 nel palinsesto olimpico è datato Lake Placid '32. Un'altra edizione in terra americana- quella di Salt Lake City nel 2002- ha permesso l'ingresso del gentil sesso con la gara di bob a 2.

La tradizione azzurra nella disciplina è storicamente tra le più prestigiose: dodici le medaglie conquistate dai bobbisti azzurri, equamente ripartite nei tre gradini del podio. Numeri che fanno dell'Italia la quinta forza del medagliere olimpico della disciplina, quarta tra quelle ancora esistenti. Metà dell'intero bottino olimpico azzurro si deve a quell'Eugenio Monti che, per volontà di Gianni Brera, divenne per tutti il “Rosso Volante”. Storia assai singolare quella del Cortinese nato sciatore e divenuto- con buona ragione- il più grande bobbista di ogni tempo. A portare su un bob l'allora campione italiano di slalom e gigante, un grave infortunio ai legamenti che ne tronca ogni velleità da sciatore. Sul bob si trova a suo agio ed in breve tempo entra nell'elite mondiale. Ai giochi della sua Cortina parte con i favori del pronostico, almeno in virtù del fattore campo. Ma l'oro non arriva e Monti deve accontentarsi di un doppio argento. La decisione degli organizzatori di Squaw Valley sembra allungare i patimenti di un non più giovanissimo Monti. A Innsbruck quello dell'oro olimpico diviene un tabù: altre due medaglie, due bronzi. Ormai sconsolato e in là con gli anni, nel '68 sembra preferire i suoi doveri da albergatore alle gare di Grenoble. Alla fine vince la passione e la sorte paga finalmente il suo conto. Non una, ma ben due volte: il Rosso era tornato a volare. Nel dicembre 2003 Eugenio Monti ha posto fine alla sua esistenza, lo ha fatto deliberatamente con un colpo di pistola e la dignità di chi non si piega ad un male che fa perdere il controllo del proprio corpo e delle proprie azioni.

Ad ospitare le gare di bob sarà il già descritto Whistler Sliding Centre (si veda “Uno sport al giorno:Skeleton”). Rispetto alla gara di skeleton la partenza sarà posta 50 metri più in alto.

IL PASS PER VANCOUVER

Per gli uomini, in ogni gara, tre gli equipaggi per le tre nazioni più forti del ranking, sette potranno contare due equipaggi, altrettante le nazioni con un solo bob. In totale 30 equipaggi per gara. Conditio sine qua non per il pass la presenza nelle prime 50 posizioni del ranking FIBT al 17 gennaio 2010.
Nel bob a due femminile soltanto 20 gli equipaggi ammessi. In questo caso i comitati olimpici a poter contare su tre equipaggi saranno soltanto due, quattro quelli con due coppie e sei le nazioni con un solo equipaggio. Anche per le donne richiesta la presenza nelle prime 50 posizioni del ranking.

A ranghi completi- cioè con 9 equipaggi- saranno a Vancouver soltanto Germania e Stati Uniti. I padroni di casa del Canada potranno contare su due bob per gara.

GLI ITALIANI IN GARA

L'Italia sarà rappresentata in tutte le gare. Quattro gli equipaggi qualificati, doppia rappresentanza nel solo bob a 2 maschile in cui nutriamo le uniche- minime- speranze da medaglie con l'equipaggio di Simone Bertazzo frenato da Samuele Romanini.
Il 28enne Cadorese sembra però lontano parente di quel Bertazzo in grado di salire sul podio iridato sulla Cresta Run- St. Moritz 2007- e capace di vincere la tappa casalinga di CdM a Cesana (2008). In Coppa, quest'anno, mai meglio del settimo posto sulla solita pista di Cesana. Certo, l'obiettivo dichiarato di stagione restano i giochi, ma il 14° posto nella preolimpica di Whistler non infonde troppa fiducia. Bertazzo sarà anche il pilota del nostro bob a 4 che, oltre a Romanini in frenata, potrà contare sulla spinta di Mirko Turri e Sergio Riva. Quest'ultimo salirà anche sul bob a 2 guidato da Fabrizio Tosini. In entrambi i casi le speranze di medaglia sono pressoché nulle.

Nella gara femminile i colori azzurri saranno rappresentati da Jessica Gillarduzzi accompagnata da Laura Curione. Anche per loro tanto spirito olimpico e poche chance di salire sul podio.


LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

Gara Femminile

Grande favorita è la tedesca Cathleen Martini, soltanto terza in CdM in virtù delle numerose tappe saltate, ma mai peggio della seconda piazza con 5 successi e 2 secondi posti. Vancouver potrebbe essere il vero appuntamento della carriera della teutonica che ancora non può vantare né sfere di cristallo, né titoli iridati. Alla sua stregua la connazionale Sandra Kiriasis, campionessa olimpica in carica, leader di coppa e ben tre volte campionessa del Mondo.
Da non sottovalutare la Statunitense Shauna Rohbock, che ha dominato la preolimpica del febbraio scorso, e la giovane padrona di casa Kaillie Humpheries, seconda in coppa e decisamente a suo agio sul budello di Whistler.
Tenterà ancora di sorprendere la Britannica Nicola Minichiello, che agli ultimi mondiali di Lake Placid si è imposta tra la sorpresa generale.
A Torino- Kiriasis su Rohbock. Terze le nostre Gerda Weissensteiner e Jennifer Isacco.

Gare Maschili

Bob a due – Dovrebbe essere un testa a testa tra gli equipaggi Svizzeri e quelli Tedeschi. Vera leggenda vivente del bob, a quasi 37 anni, Andre Lange si presenterà al via della gara olimpica ancora una volta da favorito. Tre gli ori già al collo del fenomeno tedesco: uno conquistato a Salt Lake City, due a Torino. Esperienza e classe ne fanno ancora l'uomo da battere. Altro veterano del circus, il 38enne Svizzero Ivo Ruegg, giunto al primo titolo iridato nel bob a due alla veneranda età di 37 anni, volerà a Vancouver per giocarsi quella che- verosimilmente- sarà l'ultima possibilità di vittoria in una gara olimpica. Karl Angerer fa della regolarità il suo punto di forza, se non per l'oro sarà ai giochi per una medaglia. Ultima cartuccia tedesca, Thomas Florscheutz può vantare il successo nel test preolimpico sulla pista di Whistler, budello che assai piace anche all'altro Svizzero Beat Hefti- suo il record della pista.
A Torino- Lange si impose sul Canadese Pierre Leuders (quello della curva 7 del budello olimpico) e sullo Svizzero Martin Annen.

Bob a quattro – Il quadro è decisamente incerto. La CdM non ha avuto un vero dominatore e molti potrebbero ambire ai gradini del podio. Una spanna sopra gli altri sembrano essere Steven Holcomb e Janis Minins. Lo Statunitense, oltre a guidare la CdM, è campione del Mondo in carica e detiene il primato di spinta sulla pista canadese. Il lettone, secondo in coppa, sembra essere il miglior interprete del budello olimpico, avendo dominato la preolimpica con il record della pista. Lange non starà certamente a guardare e proverà a bissare l'oro di Torino. Poi i soliti noti, cui si aggiungono il già citato Leuders ed il giovane statunitense John Napier
A Torino- Lange completò la doppietta. Argento al Russo Zoubkov. Ancora al bronzo Annen.

Marco Cinelli

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