
Non solo Bjorndalen nel weekend lungo svedese. Il connazionale Emil Hegle Svendsen (foto) si è aggiudicato la gara individuale sui 20 km, dimostrando una volta di più le virtù del fuoriclasse: gestione del primato, concentrazione massima al poligono e rare doti atletiche. Per lui le vittorie in carriera sono 12, in perfetto ritmo Bjorndalen alla medesima età. Svendsen è salito sul podio anche nella sprint, a confermare la seria candidatura alla sfera di cristallo.
Ma forse il personaggio del fine settimana in ambito maschile è un altro: Tim Burke, statunitense 27enne che vantava un sesto posto come migliore piazzamento in Coppa del Mondo, ha conquistato due splendidi podi. Secondo nella gara individuale e terzo nella sprint, ha evidenziato imprevedibile precisione al poligono, abilità che in carriera gli era sempre mancata. Analizzando meglio la questione, si scopre che il team nordamericano ha nell'estate scorsa ingaggiato proprio per la fase di tiro il tecnico italiano Armin Auchentaller. Insomma, una spruzzata d'azzurro nel cielo a stelle e strisce.
Della Francia lo scalpo della staffetta. I due fratelli Simon e Martin Fourcade, già ad alti livelli nelle gare individuali (il più giovane, Martin, sembra avere le qualità per primeggiare), sono stati coadiuvati dall'olimpionico di Torino Vincent Defrasne e da Vincent Jay. La Norvegia, frenata dai due giri di penalità in cui è incorso Lars Berger, si è fermata al secondo posto, davanti all'Austria del "bronzo" dell'individuale, Cristoph Sumann.
Non male l'esordio degli azzurri. Rene Laurent Vuillermoz si è ben distinto nella 20 km, con un 18/20 al poligono più che buono e la 20esima posizione finale. Lukas Hofer, nonostante due errori, ha ottenuto lo stesso piazzamento nella sprint, 2 posti più avanti di Markus Windisch.
Passando direttamente alle azzurre, altra ottima prestazione di Michela Ponza nel format a lei più congeniale. Abituale perfezione al poligono e 8° posto nella 15 km. A punti nella stessa gara Katja Haller, che poi debilitata da un piccolo acciacco salta la sprint e nega involontariamente alle compagne la partecipazione alla staffetta. Oltre alla Ponza disponibili solo Roberta Fiandino e Christa Perathoner.
In campo femminile il weekend è stato segnato dallo splendido inizio delle due padrone di casa: Helena Jonsson, detentrice della sfera di cristallo, ha vinto l'individuale con agio ed è rimasta per un soffio giù dal podio della sprint, mostrando un'insolita tenuta sugli sci stretti per tutta la durata della gara. Più fallibile al poligono ma anche più veloce sulla neve Anna Carin Olofsson, la quale con il secondo posto nella 15 km aggiorna il record della biatleta più anziana sul podio in Coppa del Mondo.
Ancora Norvegia nella sprint, con l'agguerrita Tora Berger che si conferma avversario pericolosissimo in tale format. Dietro di lei la russa Olga Medvedtseva e la finlandese Kaisa Makarainen. Russia che si riprende un podio che sembrava cosa fatta nella gara d'esordio: Svetlana Sleptsova festeggia sul traguardo, ma qualche minuto dopo la giuria toglie un errore alla bielorussa Daria Domracheva e la riporta in terza posizione.
La grossa delusione del team tedesco a livello individuale (senza Magdalena Neuner, fermata da un lieve stato influenzale e di rientro a Hochfilzen, il miglior risultato è il 6° posto di Kati Wilhelm nella sprint) svanisce con la staffetta, vinta come d'abitudine su Russia e Svezia.
Dunque da venerdì circuito in Austria, a Hochfilzen. Si entra nel vivo.
Daniele Todisco
Nessun commento:
Posta un commento