lunedì 18 gennaio 2010


Quinto appuntamento stagionale tra i pali stretti e lo spettacolo, come sempre, non manca. Vince Ivica Kostelic, trent'anni e decimo successo in carriera in CdM, e la notizia non può che far piacere. Stagione sfortunata quella del croato il quale parte con i favori del pronostico per la vittoria finale dopo gli enormi progressi in chiave-polivalenza e ottiene subito ottimi risultati, ma viene stoppato quasi subito dai soliti problemi alla schiena che lo costringono a dire addio ai sogni iridati. Nel 2010 rinizia la sua rincorsa, e la durata è assai breve: fuori a Zagabria, terzo ad Adelboden, vittoria a Wengen. Kostelic è tornato, Vancouver avrà un protagonista in più.

Ma lo slalom di Wengen non si tinge di solo biancorosso, esiste anche un giallo che ha fatto e farà discutere nei prossimi giorni. Prima manche, ultimo paletto: occorre passare sulla destra prima di tagliare il traguardo, e così fan tutti. Tutti, tranne Kostelic e Raich, rispettivamente primo e quinto al termine della prima frazione. Il regolamento non lascia alcun dubbio, ma nessuno presenta ricorso e l'organizzazione ammette i due presunti rei al cancelletto della seconda: Kostelic amministra il vantaggio e vince in scioltezza, Raich lima qualcosina e chiude 4°. Risultato omologato e capitolo chiuso. Forse.
I due protagonisti più attesi non deludono, nè convincono: Reinfried Herbst (3°) - mattatore di inizio stagione - torna sul pianeta Terra pur confermandosi competitivo, Julien Lizeroux (5°) pasticcia eccessivamente nella seconda manche gettando al vento l'opportunità di conquistare il pettorale rosso di leader di specialità. Completa il podio lo svedese Andre Myhrer (3°), come sempre favoloso sul pianoro finale, mentre sono soltanto sufficienti le prove dei funambolici Hirscher (7°) e Ligety (8°).
Ma i veri delusi di giornata sono i nostri azzurri: il disastro di Adelboden sembrava irripetibile, eppure a Wengen è andata sin peggio. Moelgg e Thaler non concludono la prima manche, Gross non si qualifica, Razzoli e Deville gli unici due azzurri presenti al cancelletto di partenza all'ora di pranzo: il primo pare irriconoscibile e chiude 23° perdendo un'altra posizione, il secondo esce di pista non risultando neppure classificato. Strano destino per una squadra che dieci giorni fà dominava sui pendii di Zagabria. Le occasioni di riscatto comunque non mancheranno: tre slalom entro fine gennaio, si parte con Kitzbuhel, si prosegue con Schladming, si chiude a Kranjska. Per invertire una rotta che sembrava perfetta.

Davide Collareta

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