domenica 14 febbraio 2010

Nel complesso negativa la prima giornata olimpica per i colori azzurri: delude Enrico Fabris nei 5000 metri di pattinaggio in pista lunga, mentre Armin Zoeggeler non sembra in grado di imporre la propria legge nello slittino.

Iniziamo con quanto accaduto all'Olympic Oval di Richmond, dove il poliziotto di Roana non è riuscito ad andare oltre il settimo posto nella gara che ha consacrato Sven Kramer. Secondo posto per il sorprendente coreano Seung-Hoon Lee, terzo gradino del podio per il russo Ivan Skobrev che ha pattinato il suo 5000 fianco a fianco con il nostro alfiere. Per confermare il podio di Torino, ad Enrico è mancato il suo proverbiale finale: visibilmente stanco poco oltre metà gara, l'azzurro ha concluso la sua fatica a circa sei secondi dal vincitore, tre dal bronzo . Deludono anche il campione in carica Hedrick ed il norvegese Bokko, inseriti nei pronostici della vigilia; ed anche Shani Davis- seppure in una distanza non sua- è parso in condizioni non strabilianti. L'altro azzurro impegnato, il giovane Luca Stefani, ha chiuso 25° a quasi trenta secondi da Kramer.

Nello slittino, gara segnata dalla decisione dell'organizzazione di abbassare il punto di partenza della gara maschile in coincidenza con quello delle donne, al fine di ridurre le velocità nel tratto centrale della pista. A trarne vantaggio gli specialisti della spinta, su tutti i tedeschi Loch e Moeller, mentre Zoeggeler e Demtschenko, che meglio si esprimono a velocità di crociera raggiunta, hanno pagato caramente la modifica. Dopo due manche guida con margine il bi-campione iridato Felix Loch sul connazionale Moeller. Momentaneamente terzo Armin Zoegger, a 15 centesimi dall'argento. Alle spalle del carabiniere altoatesino, con simile distacco, il Russo. Più indietro gli altro azzurri.

Al Pacific Coliseum in scena i pattinatori della pista corta con prestazioni in chiaroscuro per gli azzurri. Nell'unica gara che assegnava medaglia- i 1500- semifinale raggiunta da Yuri Confortola e Nicola Rodigari. Purtroppo capitano in batterie dall'alto coefficiente di difficoltà e debbono accontentarsi della finale B. Subito fuori Nicolas Bean, che pecca di inesperienza. In finale è suicidio coreano con Ho-Suk Lee che abbatte il connazionale Sung. A salvare la baracca degli asiatici ci pensa Jung-Su Lee che si lascia dietro gli statunitensi Ohno e Celski. Dolenti note per la staffetta femminile: in un cambio nel corso dei primi giri Katia Zini impatta la collega dei Paesi Bassi. L'azzurra cade e la finale resta irraggiunta. Nei 500 molto bene Arianna Fontana che doma con facilità la sua batteria, fuori Martina Valcepina- caduta- e Cecilia Maffei- terza.

Nel salto terzo titolo olimpico raggiunto dallo svizzero Simon Amman dopo due salti di grande spessore. Secondo il polacco Adam Malysz mentre deve accontentarsi del bronzo il giovane austriaco Gregor Schlirenzauer, colpevole di un primo salto non entusiasmante. Discreta la prova di Sebastian Colloredo- 29°- che ha potuto prendere parte ad entrambe le manche di salto. Precocemente eliminato Andrea Morassi 43°.

Nel biathlon spunta il nome che non t'aspetti: è quello di Anastazia Kuzmina. Nonostante un errore nella prima tornata di tiro la Slovacca vola sugli sci e beffa di poco più di un secondo la grande favorita Magdalena Neuner, anch'essa colpevole di un errore nella seconda tornata. Terza la francese Marie Dorine, perfetta al tiro. Male le nostre, la migliore è Katia Haller 38esima.

Ultimo titolo assegnato quello delle gobbe, nel freestyle. Si impone, beffando la padrona di casa Heil, la statunitense Hannah Kearney, autrice di una prova perfetta (26,63 punti). Terzo gradino del podio per la connazionale Bahrke. Gara segnata da molti errori- l'oro olimpico spinge a rischiare sempre qualcosa- su tutte sbagliano Mcphie e Sudova. Buona la prova di Deborah Scanzio, decima nonostante un piccolo errore nella parte finale del tracciato.

Marco Cinelli

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