lunedì 8 marzo 2010


E' giunto il momento di tirare le somme sulle due settimane olimpiche vissute assieme su queste pagine..
Una carrellata di voti a 360 gradi su azzurri e protagonisti di Coppa del Mondo, tra delusioni e sorprese, tra medaglie sfumate e successi che sono già nella storia di questo sport.




Le italiane...
Brignone: 5,5
Inutile negarlo, sognavamo un garone. Discreta nella seconda manche, ma la prima è da dimenticare. Il futuro è suo, il presente non ancora.

Costazza: n.g.
Doveva essere un anno di transizione dopo il lungo infortunio, e così è stato. Esce nella seconda manche di una slalom corso senza grandi pretese. Speriamo di rivederla ai livelli di fine 2008. Rimandata.

E. Fanchini: 6
Sempre all'attacco, anche troppo. O tutto o niente, la filosofia ideale per una gara secca. Finisce fuori in discesa, ma va bene così. Mina vagante.

Gius: 6+
Forse la meno attesa, sicuramente la migliore dell'intero settore tecnico in termini di risultato. Chiude ottava in slalom, e onestamente non si poteva pretendere di più.

Karbon: 5
Fotocopia sbiadita della Denise che conosciamo. Compie discrete rimonte nella seconda manche, tanto in gigante quanto in slalom. Peccato che le sue gare fossero già finite da un pezzo. Un'annata da dimenticare, e purtroppo era quella olimpica.

Merighetti: 5
Tre gare, tre cadute. Era in crescita, ma avremmo voluto vederla al traguardo almeno una volta.

Moelgg: 5
In gigante pasticcia in maniera eccessiva vanificando la discreta prestazione della prima manche. In slalom si sveglia quando i giochi sono ormai chiusi. Occasione persa.

Recchia: 6,5
Nona e settima. Le medaglie rimangono distanti, ma in discesa almeno una bandierina tricolore appare. Come dire, c'eravamo anche noi eh.

Schnarf: 9
Convocata in extremis, risulta la migliore dell'intera spedizione azzurra. In superg chiude a soli 11 centesimi dal bronzo della Vonn, in supercombinata ottiene un onorevole ottavo posto. Dalle stalle alle stelle in soli dieci giorni. Applausi a scena aperta.


...e le altre protagoniste.
Fischbacher: 9
In superg le condizioni di neve e visibilità potrebbero anche aver condizionato l'esito della gara, ma il discorso di certo non vale per lei. Parte solo due minuti dopo la Vonn e le rifila ben 7 decimi. Senza contare che in discesa la medaglia le era sfuggita per soli 3 centesimi. Oggi è campionessa olimpica, e non è certo frutto del caso.

Goergl: 8
Raccoglie meno rispetto a quanto seminato, ma la prestazione complessiva è da incorniciare. Bronzo in gigante, sesta in discesa, quinta in superg, addirittura settima in slalom. Rimane il rammarico per una supercombinata che avrebbe dovuto regalarle una seconda medaglia, ma i complimenti sono doverosi. A 29 anni si scopre finalmente completa, e il prossimo anno la corsa al coppone di cristallo potrebbe avere una pretendente in più. Matura.

Mancuso: 9+
Due anni nella penombra, mai competitiva, mai a podio. Ovvero la quiete prima della tempesta. Argento in discesa, argento in supercombinata, prestazioni notevoli in tutte quattro le gare disputate. E alla fine trova anche lacrime di rabbia per le sfighe patite nel controverso gigante. Straripante, incontenibile, semplicemente fantastica.

Maze: 8,5
Doppio argento anche per lei, in superg e in gigante. Rimane il rammarico per un oro olimpico sfuggito per soli 4 centesimi, ma la sua Olimpiade è da standing ovation. Che fosse in forma lo sapevamo, ma a questi livelli forse no. Quinta in supercombinata, nona in slalom, e ruolo di assoluta protagonista. Quando la tecnica paga.

Paerson: 7,5
Rischia di ammazzarsi sull'ultimo salto in discesa quando l'argento sembra già in cassaforte. Si presenta al cancelletto dopo sole 24 ore e conquista il bronzo in supercombinata. Non sarà un'impresa in stile Petra Majdic, ma poco ci manca. Leonessa.

Rebensburg: 9
Oro olimpico a soli vent'anni. Le condizioni in cui si è corso il gigante erano particolari, lei ha attaccato, si è presa i propri rischi, e ne è uscita vincente. Talento.

M. Riesch: 10
Delude in discesa dove non recita l'attesso ruolo di anti-Vonn. Ma reagisce, e subito. Fantastica in supercombinata, divina in slalom, non subisce la pressione e amministra senza grandi problemi. Due medaglie, entrambe d'oro, e lo scettro di regina del circus - almeno per due settimane - è suo. Campionessa.

Schild: 7,5
Al momento è forse la miglior slalomista in circolazione, anche più di Maria Riesch. Lo era due anni fà, ed è tornata ad esserlo dopo l'infortunio patito l'anno scorso. Ma per conquistare l'oro olimpico occorrono due manche perfette, una e mezzo rischia di non bastare. Ottimo argento, comunque, per un talento di cui sentivamo la mancanza. Ritrovata.

Suter: 7
Quarta in gigante, quinta in discesa, sesta in supercombinata. La medaglia (della rogna) gliela assegnamo noi. Lourdes.

Vonn: 9
Occhi puntati tutti su di lei e favori del pronostico per la conquista di almeno tre medaglie. Condizioni certo non ideali per affrontare al meglio un'Olimpiade e, come se non bastasse, un infortunio che rischia di rovinarle i piani a pochi giorni dal via. Alla fine le medaglie sono due, ma la campionessa olimpica di discesa è proprio lei. Forte fisicamente, forte tecnicamente, forte mentalmente. Fenomeno.

Zettel: 5,5
Quarta in supercombinata a soli 31 centesimi dalla medaglia, quinta in gigante a 28 centesimi da un podio che avrebbe anche meritato. Ingeneroso bocciare sulla base di questi dati, ma da una campionessa come lei - già veterana nonostante le sole 23 primavere - è sempre lecito aspettarsi il massimo. Olimpiade fallimentare, ma la carriera è ancora lunga.

Davide Collareta

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