
Ole Ejnar Bjorndalen ha vinto 4 ori. A sprint e inseguimento vanno aggiunte l'individuale e la staffetta maschile. Un dominio incredibile, che si è rivelato in tutte le gare tranne una: nella mass start il norvegese delle 33 medaglie iridate si è presentato nettamente in testa nell'ultima sessione di tiro in piedi, ma due errori e un'evidente stanchezza fisica ne hanno causato la discesa al quarto posto dietro al giovane austriaco Dominik Landertinger (ultimo giro mozzafiato), all'altro austriaco Cristoph Sumann e al russo Ivan Tcherezov. Il personaggio della manifestazione, manco a dirlo, è ovviamente Ole.
In campo femminile sono tre le atlete che hanno imperversato sui podi delle diverse specialità. La tedesca Kati Wilhelm (nella foto) ha completato il personale trionfo con l'oro nell'individuale, quindi un comprensibile calo di forma l'ha tenuta lontana dalle medaglie nelle ultime gare. A lei sono succedute la russa Olga Zaitseva, che all'oro a squadre nella staffetta ha abbinato lo splendido oro nella mass start (e altre due medaglie in sprint e inseguimento), e la svedese Helena Jonsson, oro dell'inseguimento e argento della partenza in linea.
L'Italia ha confermato punti di forza e limiti del movimento. Markus Windisch nell'individuale e Christian De Lorenzi nella mass start sono giunti all'ultimo poligono in forte odore di medaglia, salvo poi mancare i bersagli decisivi e doversi accontentare di posizioni di rincalzo. Michela Ponza è stata fermata da una condizione approssimativa sugli sci. Insomma, manca qualcosa in termini di gestione della tensione, probabilmente la qualità che distingue i campioni dai bravi atleti. In ogni caso nelle ultime prove di Coppa del Mondo gli azzurri potranno rifarsi, supportati dalla verve dei giovanissimi Lukas Hofer e Dorothea Wierer, che sembrano pronti per essere catapultati definitivamente nel circuito d'elite del biathlon.
Daniele Todisco
Nessun commento:
Posta un commento