
Si riparte dall'ultima gara della stagione scorsa, lo slalom delle finali di Are. L'austriaco Benjamin Raich inforcò nella prima manche e rimase 2 soli punti dietro il norvegese Aksel Lund Svindal (foto), che dunque si aggiudicò la seconda sfera di cristallo della carriera.
E si può affermare che saranno proprio tali due atleti a contendersi nuovamente il primato nella classifica generale. Pressochè polivalenti (ancora indigesti la discesa per l'austriaco e lo slalom per il norvegese), Raich e Svindal battagliano da almeno 4 stagioni, sempre ai vertici della disciplina.
Nella stagione che condurrà a Vancouver, altri potranno essere protagonisti. A cominciare dal croato Ivica Kostelic, che l'anno scorso dovette abdicare per un problema alla schiena e che ha tutta l'intenzione di ottenere un buon piazzamento nella classifica generale. Alle specialità tecniche, il fratello della mitica Janica abbinerà SuperG e Combinata, dalle quali tenterà di trarre punti importanti.
Altro possibile pretendente al trofeo che Alberto Tomba vinse nel 1995 è lo svizzero Didier Cuche, 35enne di pietra che non accenna ad arrendersi allo scorrere del tempo. Una seconda, prolungata, giovinezza, che vivrà il suo culmine in Canada. Il suo connazionale Carlo Janka, ottima espressioni di polivalenza, non starà a guardare: il campione del mondo di Slalom Gigante ha recuperato dalla spossatezza fisica a cui un misterioso virus (forse mononucleosi) lo ha costretto quest'estate.
Per quanto riguarda le singole specialità, segnaliamo certamente il francese Jean Baptiste Grange, splendido interprete di Slalom Speciale e Gigante, lo statunitense Ted Ligety, spettacolare tra i pali stretti, lo svizzero Didier Defago e gli austriaci Michael Walchofer e Klaus Kroell, specializzati in Discesa e SuperG. Nella lista si vorrebbe comprendere anche Daniel Albrecht, il 26enne svizzero che lo scorso gennaio fu vittima a Kitzbuehel di un incidente spaventoso che gli costò 3 settimane di coma artificiale. Daniel ora sta bene, ma è difficile pronosticare un suo prossimo ritorno alle competizioni.
A proposito di team austriaco, esso dovrà colmare il vuoto lasciato dall'abbandono di "Herminator", Hermann Maier. Il 37enne di Flachau, 4 Coppe del Mondo e 54 successi individuali in bacheca (secondo solo allo svedese Ingemar Stenmark, 86 successi tra Gigante e Slalom), ha nelle scorse settimane annunciato il definitivo ritiro dalle gare. Per un monumento che lascia, un'altra "leggenda" prova a riprendere confidenza con la vittoria. E' Bode Miller, autentico genio dello sci alpino, una personalità abbagliante che ultimamente aveva perso mordente. Ebbene, lo statunitense si è riunito al team Usa e ha cominciato, seppure in ritardo, la preparazione in vista soprattutto dei Giochi Olimpici. Chiunque ami lo sci, non può che augurarsi un suo ritorno ai livelli che gli competono.
Gli azzurri, come al solito, non staranno a guardare. Manfred Moelgg, Max Blardone, Peter Fill, Werner Heel e Christian Innerhofer hanno dimostrato di poter puntare a successi lungo tutto l'arco delle specialità. Noi li aspettiamo con trepidazione, anche a Vancouver, perchè dimostrino le loro capacità nel momento che vale una carriera.
Daniele Todisco
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