giovedì 19 novembre 2009

La stagione olimpica di slittino parte ufficialmente domani in Canada, a Calgary. Da qui e in proiezione Vancouver ricomincia il duello tra Armin Zoeggeler e la leggenda.

Il carabiniere, nato a Merano nel gennaio del '74 e dunque prossimo alle 36 primavere, si appresta a disputare l'ennesima Coppa del Mondo e la quinta Olimpiade con i favori del pronostico. Mai alcun italiano nella storia delle discipline invernali può vantare un siffatto palmares: dal doppio oro ai Mondiali Juniores del '93 e del '94 alla vittoria numero 45 in Coppa del Mondo, ottenuta proprio a Calgary lo scorso febbraio. In mezzo, 15 anni di successi a tutte le latitudini.

Armin iniziò a volare sullo slittino a 7 anni su piste che la natura scolpiva nel paesaggio. Nonostante in Italia mancassero del tutto piste artificiali per la specialità, Zoeggeler cambiò pelle e si specializzò nello slittino artificiale. Entrò nella nazionale italiana nel 1992 e da allora si diede alla produzione di medaglie. Un perfezionista, che sfreccia a 140 km/h memorizzando ogni traiettoria e ottimizzando i movimenti con le spalle e con le gambe, e che grazie a qualità robotiche ha macinato record.

Medagliato a tutte le edizioni olimpiche a cui ha partecipato: dopo il bronzo norvegese nel '94 e l'argento a Nagano 4 anni più tardi, riesce a conquistare l'oro a Salt Lake City superando per 3 decimi di secondo il dominatore tedesco Georg Hackl, tri-campione olimpico e sempre sul podio alle 5 manifestazioni a cinque cerchi a cui ha partecipato (due record che lo stesso Zoeggeler potrebbe eguagliare a Vancouver). Infine la gara della vita sulla pista di Cesana Pariol a Torino 2006: scavò un solco rispetto agli altri nelle prime 2 manche e poi contenne il ritorno del russo Albert Demtschenko e del lettone Martins Rubenis.

Dalle Olimpiadi ai Mondiali, la musica non cambia. L'altoatesino iscrisse il suo nome nell'albo d'oro iridato ancora una volta a Lillehammer, nel '95. Poi altri 4 ori, nel '99 a Koenigssee (Germania), nel 2001 a Calgary, nel 2003 a Sigulda (Lettonia) e nel 2005 a Park City. Nell'eterna lotta tra Italia e Germania (lo statunitense Wendel Suckow nel '93 fu l'ultimo atleta non appartenente ai due paesi europei a vincere un oro mondiale; per quanto riguarda le Olimpiadi invernali, lo strapotere è vivo da decenni), Armin dovette cedere a Jens Muller nel 2000, a David Moller nel 2007 e a Felix Loch lo scorso anno a Lake Placid.

Forse il numero più incredibile associato alla carriera di Armin Zoeggeler è relativo alla Coppa del Mondo: ad Altenberg, nel 1995, l'azzurro vinse la prima di 45 gare. Un record di proporzioni enormi, se si pensa che dal 21 gennaio 2007, giorno in cui raggiunse il già nominato Georg Hackl e l'austriaco Markus Prock a quota 34, Armin salì sul gradino più alto del podio altre 11 volte.
45 vittorie per 8 Coppe del Mondo: questo non è record, perché proprio Prock ne ha alzate ben 10, di cui 7 consecutive.

Una vera istituzione dello slittino e dello sport italiano. Che ebbe l'onore di portare la bandiera tricolore durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino. Un personaggio paradossalmente poco noto al pubblico italiano, quasi mai visibile al di fuori della nicchia agonistica. Un atleta che si esprime più facilmente in tedesco ma che da 15 anni innalza il nome dell'Italia sportiva in Europa e nel mondo intero.

Daniele Todisco

Nessun commento:

Posta un commento

Stats