martedì 17 novembre 2009

Ha tutti i tratti della prova generale pre-Vancouver. La finale del Grand Prix di pattinaggio su ghiaccio, in programma dal 3 al 6 dicembre a Tokyo nel Yoyogi First Gymnasium, indicherà favoriti e outsiders delle gare olimpiche.

Alla finale in Giappone parteciperanno i 6 atleti/binomi che avranno riportato i migliori risultati nelle 6 tappe di qualificazione (5 sono state già disputate, l'ultima è prevista per il prossimo weekend a Kitchener, nell'Ontario). Vediamo dunque chi è già sicuro del posto, chi dovrà pattinare per conquistarselo, o, viceversa, chi da spettatore attenderà gli esiti della tappa canadese.

Nel maschile, il nostro Samuel Contesti ha chance di qualificazione, a patto che riesca a salire sul podio e il ceco Brezina e lo svedese Schultheiss non gli finiscano davanti; attenzione anche allo statunitense Jeremy Abbott. Sfortunato nel sorteggio, Samuel dovrà competere con il rientrante naturalizzato canadese Patrick Chan, vicecampione mondiale in carica, e con altri avversari molto agguerriti, tra cui il giapponese Daisuke Takahashi.
Finora sono sicuri della partecipazione alla finale del Grand Prix il giapponese Nobunari Oda, l'unico ad aver vinto entrambe le tappe a cui ha partecipato, il francese Brian Joubert e lo statunitense Evan Lysacek. Anche l'altro Usa Johnny Weir è praticamente qualificato. Mancano due posti e speriamo che uno sia di Contesti, splendido agli ultimi mondiali di Los Angeles.

In campo femminile, registrata la profonda crisi tecnica di Carolina Kostner, la top six è piuttosto delineata. La coreana Yu-Na Kim, dominatrice incontrastata dell'ultimo biennio, e la giapponese Miki Ando hanno vinto in due 4 delle 5 tappe finora disputate. Corrono rischi pressochè nulli le due 18enni Alena Leonova (Russia) e Ashley Wagner (Stati Uniti), prima e terza ai mondiali Junior di quest'anno. Gli ultimi 2 posti sono già virtualmente prenotati: alla vicecampionessa iridata Joannie Rochette sarà sufficiente il gradino più basso del podio, così come alla giapponese Akiko Suzuki (rallentata nelle fasi iniziali della carriera dall'anoressia e da un anno e mezzo circa tornata a competere a grandi livelli). A meno di incredibili sorprese, dunque, rimarrà fuori Mao Asada, verosimilmente la rivale più pericolosa per Yu-Na Kim.

Tra le coppie c'è profumo di esclusione eccellente. In una scena finora dominata dalla Cina, che rischia di piazzare tre binomi in finale (in ordine di anzianità, Xue Shen/Hongbo Zhao, decani della disciplina con due bronzi olimpici alle spalle e coppia anche nella vita, tornati alla ribalta dopo che nel 2007 avevano annunciato il ritiro dalle competizioni; Qing Pang/Jian Tong, vincitori del Grand Prix la scorsa stagione; Dan e Hao Zhang, vicecampioni olimpici e mondiali in carica), potrebbe cadere in disgrazia "la coppia" per antonomasia, quella formata dai tedeschi Aliona Savchenko/Robin Szolkowy. Terzi a Parigi a causa di una brutta caduta, i pluri medagliati dovranno centrare la prima posizione per essere sicuri di qualificarsi. E a quel punto, già qualificati anche i russi Yuko Kawaguti e Alexander Smirnov, sarebbe duello sul ghiaccio di Kitchener tra l'altro binomio russo Maria Mukhortova/Maxim Trankov e i padroni di casa Jessica Dube e Bryce Davison. Con un occhio ai punteggi totali realizzati, che entrano in gioco a parità di punti dei piazzamenti (15-13-11-9 per i primi quattro, e così via).

L'unica presenza certa italiana è quella di Anna Cappellini e Luca Lanotte (foto), nella danza su ghiaccio. Al momento i due giovani lombardi (lei di Como e lui di Milano) sono terzi nel computo totale e potrebbero essere sorpassati al massimo da due coppie. Insieme a loro, sono sicuri del posto i due binomi statunitensi, Meryl Davis/Charlie White e Tanith Belbin/Benjamin Agosto. Sperano i fratelli britannici Sinead e John Kerr, che dovrebberò però essere sopravanzati dai canadesi Tessa Virtue/Scott Moir e dai francesi Nathalie Pechalat/Fabian Bourzat. Una fiammella accesa anche per i nostri Federica Faiella e Massimo Scali, cui servirebbe un secondo posto davanti proprio ai francesi. Probabile l'assenza di binomi russi, e ciò costituirebbe grossa sorpresa.

Daniele Todisco

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