
Gli atleti sono soprattutto due: Alessandro Pittin (foto) e Sebastian Colloredo.
A Pittin è riuscita un'impresa che non riusciva ad alcun combinatista da 12 anni e 11 mesi, da quando cioè Andrea Longo giunse secondo in una Gundersen in Val di Fiemme (e che in questa stagione, nelle discipline nordiche - salto, combinata e sci di fondo - non è mai riuscita a nessuno su gare di distanza). Avevamo pronosticato un podio già in questa stagione per il 20enne di Tolmezzo, ma l'autorità con la quale Pittin si è messo in testa a tirare per gran parte della gara, ha tenuto sullo strappo di Felix Gottwald prima e Jason Lamy Chappuis poi e infine ha contenuto il ritorno di John Spillane in volata era poco prevedibile. E invece il terzo posto è arrivato come una folgore, a rammentare che i titoli mondiali juniores non sono stati frutto della ristretta competitività a livello giovanile ma di un talento ben superiore alla media.
Qui la carriera di Pittin può cambiare. Enormi progressi sul salto e la caratteristica tenuta atletica sugli sci stretti ne fanno un combinatista da medaglia olimpica, o comunque un atleta che può ben figurare in qualsiasi contesto. Undicesimo posto nella classifica generale, a 17 punti dal decimo. Classifica dominata dal francese Lamy Chappuis, già 4 volte primo in stagione, sul tedesco Tino Edelmann (sempre tra le prime posizioni) e un gruppetto di campioni - tra cui Anssi Koivuranta, Gottwald e un Magnus Moan in crescita esplosiva - già piuttosto staccato.
L'altro azzurro che ha fatto parlare di sè nello scorso weekend è Sebastian Colloredo. Il 22enne friulano ha conseguito piazzamenti più che discreti in tutte e 3 le gare svizzere. Salti di qualificazione ormai di routine e prime prove superate con relativa calma. Qualche pecca nei secondi salti, quando i grandi della specialità affilano le armi. Ma un 14°, un 16° e un 17° posto ottenuti in 3 giorni consecutivi hanno il sapore della continuità, fin qui raramente gustata da un nostro atleta. Squilli a intermittenza anche per Andrea Morassi, che ancora deve sistemare alcuni dettagli nello stacco e nella posizione di volo.
Ai piani alti l'elvetico Simon Ammann ha fatto valere il fattore campo, ottenendo due vittorie e un secondo posto che lo vestono del pettorale giallo di leader della classifica di Coppa del Mondo. La battaglia a suon di record e di prestazioni mostruose è sempre con l'austriaco Gregor Schlierenzauer, fenomeno che già a 19 anni ha un palmares d'eccezione. Conferme arrivano da Bjoern Einar Romoeren, norvegese tecnicamente trasformato, e dall'austriaco Andreas Kofler, spesso terzo incomodo dietro la coppia di extraterrestri. Bene nel fine settimana anche il bicampione olimpico Thomas Morgenstern e il giapponese Daiki Ito, strepitoso nei salti di qualificazione e a podio nella terza gara (ridotta alla sola prima sessione di salti a causa del forte vento).
Pian piano l'Italia si intrufola nell'elite di specialità che da troppo tempo non ci riservano soddisfazioni. Pittin e Colloredo hanno indicato la strada. Ora ci si attende che tutto il movimento li segua.
Daniele Todisco
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