lunedì 7 dicembre 2009

Trittico ad alta velocità nel weekend canadese di Lake Louise. Il copione è sempre lo stesso, gli interpreti pure. I podi delle due discese disputate al venerdì e sabato recitano: Vonn-Riesch-Brydon, Vonn-Brydon-Riesch. Così è iniziata la stagione della velocità al femminile, e così sicuramente continuerà.
Il dominio dell'americana è totale, quasi imbarazzante. E se non fosse per la costante e straordinaria Maria Riesch, in grado (quasi) di tener testa alla regina in tutte le specialità, i giochi sarebbero già chiusi e il coppone di cristallo già spedito negli States. Onore alla canadese Emily Brydon, unica tra le umane a restare sotto il secondo di distacco e in grado di giocarsi (e ottenere) un posto al sole in entrambe le discese.
Il resto del circus accusa invece distacchi d'altri tempi, quasi da supercombinata, un altro sport praticamente. E in questa categoria rientra, ahimè, anche Anja Paerson, una che fino a un paio d'anni fà si divertiva a fare il vuoto, oggi invece relegata al ruolo di outsider di lusso in cerca di sporadiche zampate con le quali accrescere il proprio ricco palmarès: la quarta e sesta piazza ottenute nelle due discese rispecchiano chiaramente il livello attuale della svedese, sempre davanti, mai competitiva. Attese non rispettate, invece, per l'austriaca Maria Holaus. I temponi stampati nelle tre prove rimangono fini a sè stessi e non hanno riscontri positivi in gara: 5° e 24° per un weekend all'insegna del 'potrei ma non posso...'.
Mani nei capelli per le nostre. Per leggere il primo nome italiano occorre infatti scorrere l'indice sino in fondo alla pagina. E girarla. Al venerdì Dada Merighetti chiude in 17esima posizione, unica azzurra tra le prime trenta. Il giorno seguente cambia poco, e quel poco è pure in negativo; ci prova Elena Fanchini la quale, però, dopo gli ottimi tempi registrati in prova al mercoledì, non va oltre una triste 19esima piazza in gara.

Il SuperG della domenica regala qualche emozione in più. Ad animare (o meglio, rianimare) la scena ci pensa la veterana Elisabeth Lizzi Goergl. Una che ai tempi si destreggiava (con successo) solo tra i pali stretti, poi convertita (con successo) alle porte più larghe del gigante, oggi dedita (con successo) alle alte velocità. Terza vittoria in carriera per l'austriaca, e ritorno sul gradino più alto del podio a distanza di quasi due anni (giganti di Bormio e Maribor nel 2008, anno in cui si rivelò l'anti-Karbon nella corsa alla coppetta di specialità). A soli 3 centesimi dall'austriaca troviamo la solita cannibale Vonn: un secondo posto al giorno d'oggi fa notizia, 280 i punti messi in cascina nel weekend dalla reginetta a stelle e strisce.
A oltre 6 decimi Jacquemod, Fenninger e Riesch, tutte racchiuse in un fazzoletto. A spuntarla è la trentunenne francese, per un ritorno sul podio che mancava da circa cinque anni.
Il weekend azzurro assume invece tonalità sempre più pallide: Nadia Fanchini chiude 24esima precedendo le compagne Merighetti (28°) e Siorpaes (30°). Il resto della spedizione (che constava di ben 10 elementi, sorta di record in termini di rapporto risultati/quantità) torna a casa nell'anonimato più totale.
Speriamo solo che il buon giorno non si veda dal mattino.

Davide Collareta

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