domenica 20 dicembre 2009


E' ancora grande l'Italia dello sci alpino. In Alta Badia, nel gigante disputato sulla Gran Risa, Max Blardone ha trionfato precedendo Davide Simoncelli, centrando così una storica doppietta che fa il pari con quella ottenuta su questa pista nel 2005. Il 5° posto di Manfred Moelgg ed il 6° di Alexander Ploner completano una giornata che potremmo definire storica per i nostri colori.

La gara di Max è perfetta: miglior tempo assoluto in entrambe le manche, vittoria mai in discussione e distacchi apocalittici. Un ritorno al successo atteso circa due anni, su una pista stupenda quanto amica, e dopo una stagione - la scorsa - priva di acuti nonostante i tre podi. L'unico in grado di reggere degnamente il confronto è il compagno Simoncelli, sfortunato nella prima frazione nell'incappare in una pietra rovinando seriamente la lamina di uno sci. Per il gigantista di Rovereto - già vincitore su questa pista nel 2003 - una prestazione a dir poco superlativa: secondo e terzo miglior tempo di manche, ossia parziali che, normalmente, consentirebbero di vincere in scioltezza. Ma oggi no, oggi per vincere occorreva completare il capolavoro impiegando 43 centesimi in meno. Tanti per pensare di poter salire sul gradino più alto, forse neanche troppi se si ripensa a quella pietra maledetta.
Dietro la fantastica coppia, il vuoto. Un buco di oltre un secondo (1.20 da Simoncelli, 1.63 da Blardone) e troviamo il francese Richard, il primo tra gli umani, il miglior interprete di ciò che oggi appariva come un altro sport.
Bicchiere mezzo pieno per Manfred Moelgg. Lui l'impresa la sfiora soltanto, non riuscendo a confermare nella seconda manche il terzo tempo ottenuto due ore prima. Le sbavature a metà tracciato costano tantissimo in termini di velocità prima di affrontare il pianoro finale, e il cronometro è impietoso con l'azzurro. Podio tutto tricolore sfumato per soli 33 centesimi, e un quinto posto finale che brucia più che mai. Ma il ritorno tra i grandi interpreti della discplina è finalmente ufficializzato anche per Manfred, e i 45 punti ottenuti oggi confermano il trend positivo iniziato settimana scorsa in Val d'Isere.
Chi, invece, non può certo rimproverarsi nulla è Alexander Ploner. Un sesto posto, seppur in una giornata pazzesca per i nostri colori, che non può e non deve passare in sordina. Per il 31enne di San Vigilio di Marebbe secondo miglior risultato in carriera dopo il podio ottenuto a Kranjska cinque stagioni fà, conquista del primo gruppo di merito e, soprattutto, la quasi certezza di un pass olimpico con destinazione Vancouver.
Ed è allacciandoci a ciò che possiamo spiegare la parziale delusione al parterre dipinta sul volto di Alberto Schieppati, altro grande protagonista del gigante odierno, ulteriore freccia dell'arco azzurro rivelatasi fondamentale in quest'avvio di stagione. Il 13° posto sulla Gran Risa conferma quanto di buono visto nelle gare precedenti, ed è ulteriore motivo d'orgoglio per chi, fino a pochi mesi fà, era ancora fermo ai box causa infortunio. Le ultime due cartucce per provare a conquistare un posto nel quartetto olimpico azzurro si chiamano Adelboden e Kranjska: occorrerà ottenere un piazzamento nei primi otto e scavlacare nelle gerarchie l'amico Ploner. Impresa difficile, ma invito a nozze per chi, come Schieppo, ama attaccare sciando costantemente ai limiti.

In chiave CdM giornata positiva per Benni Raich (4°), il quale ri-supera un opaco Janka (18° e mai in gara sin dal principio) e distanzia ulteriormente Svindal (8°) e Cuche (10°): distanze che potrebbero ulteriormente dilatarsi domani mattina al termine dello slalom, ultimo appuntamento pre-natalizio, sempre sui magici pendii della Gran Risa.

Davide Collareta

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