
Capodanno col botto, Epifania col Razzo. E un'altra pagina di storia dello sci, italiano e non, è scritta.
Capitolo n. 2010, primo paragrafo: Italia 2 - Resto del Mondo 0. L'eroe della giornata si chiama Giuliano Razzoli, 25 anni, emiliano di Castelnovo de' Monti, portacolori dell'Esercito, primo successo in carriera. Rewind...
6 gennaio 2009, stessa pista, stesso orario, stesse condizioni meteo: Razzoli parte con pettorale n. 43, settimo tempo nella prima manche, terzo al traguardo e primo podio in carriera nel circuito di Coppa del Mondo. Segue qualche ritiro, qualche buon piazzamento, una seconda piazza ottenuta a Kranjska e, a suggellare un 2009 quanto mai positivo, il recente sesto posto in Alta Badia.
6 gennaio 2010: la Befana tira le somme e nella calza firmata Vuarnet si contano solo dolcetti e caramelle, 100 per l'esattezza, come i punti messi in cascina stasera.
E se dagli altoparlanti posti al parterre s'alzano le note di Mameli, dal podio si ode un soave coro a due voci. Va infatti in onda La doppietta azzurra, film già trasmesso in anteprima sulla Gran Risa il 20 dicembre, la cui bellezza meritava una seconda visione. Questa volta l'Oscar al miglior attore non protagonista, il cui prestigio non è certo inferiore, va a Manfred Moelgg - nuovamente a podio, finalmente al top - costretto a numeri da circo pur di portare i propri Fischer al traguardo prima, sul podio poi.
Ci hanno provato in tanti, in primis quel Reinfried Herbst (5' all'arrivo) leader di specialità a bottino pieno nei due slalom precedenti: prima manche dominata rifilando 64 centesimi a Razzoli, 99 a Moelgg, il resto della circus sopra il secondo. Erroraccio a metà tracciato nella seconda manche, tris svanito, e sogni di gloria tricolore che prendono forma. Non è il solo a provarci, ma è l'unico in grado di insidiare la coppia azzurra. Lizeroux (3') completa il podio pur rimanendo a debita distanza, Matt (8') e Raich (11') pasticciano sul finire di gara, mentre Kostelic, Pranger, Hirscher e Ligety si autoeliminano in partenza. I miracoli nella seconda manche di Janyk (6') e Zurbriggen (12') compensano in parte i disastri messi in mostra nella prima, mentre la sorpresa odierna porta il nome di Mitja Valencic (4'), al miglior risultato in carriera nonostante le 32 primavere e i 13 anni di esperienza.
E' mezzo pieno pure il bicchiere di Cristian Deville (19'), nuovamente a punti in CdM dopo un digiuno durato quasi un anno (causa infortunio), mentre amaro è il ritorno in patria per Patrick Thaler (ritiro nella prima manche dopo discreti parziali) e Giorgio Rocca (ritiro nella seconda frazione dopo una gara comunque corsa in sordina).
Due giorni di riposo e trasferimento in Svizzera, destinazione Adelboden: si corre sul pendio del Chuenisbargli, ovvero il Tempio dello sci. Gigante al sabato e slalom alla domenica, in cerca di riscatti e conferme. Alla voce Last results, con sommo piacere, si può leggere:
GS: 1. Blardone 2. Simoncelli
SL: 1. Razzoli 2. Moelgg
L'eredità indubbiamente è pesante, la mente, forse, un pochino più leggera.
Ma se il buon anno si vede dal mattino...
Davide Collareta
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