sabato 27 febbraio 2010


Ancora lei. Dopo l'oro ottenuto in supercombinata arriva anche il successo in slalom, ultimo appuntamento al femminile di questa rassegna olimpica. Netto il dominio di Maria Riesch in entrambe le manche, per una vittoria costruita nella prima frazione e degnamente amministrata nella seconda. Argento per l'austriaca Maria Schild (+0.43), fantastica alla ripartenza con tanto di miglior crono di manche, ma prestazione compessiva condizionata dagli errori commessi in avvio di gara. Bronzo infine per la ceca Sarka Zahrobska (+1.01), nuovamente su livelli a lei consueti dopo mesi di grigiore.
Festa a metà in casa Riesch: alle lacrime di gioia di Maria si contrappongono quelle di rabbia della sorellina Susanne, uscita di scena sul finale di gara dopo aver ottenuto il quarto miglior parziale nella prima manche. Non giungono al traguardo neppure Lindsey Vonn, oramai chiaramente a disagio tra i pali stretti dello slalom, e un'acciaccata Anja Paerson la quale non riesce a replicare l'ottima prestazione della supercombinata che le è valsa il bronzo olimpico. Si chiude malamente anche l'avventura a cinque cerchi di Kathrin Zettel, partita con i favori del pronostico per la conquista di una medaglia in almeno tre discipline, e tornata in patria a bocca asciutta: quarta in supercombinata, quinta in gigante, addirittura 13° quest'oggi in una gara che mai l'ha vista protagonista.
Discreta prestazione per due outsider di lusso quali Sandrine Aubert (5°) e Tanja Puotiainen (6°), sorprende invece, seppur relativamente, il 4° posto (miglior risultato stagionale) della svedese Pietilae-Holmner.
Giornata amara per la nazionale azzurra la quale torna così in patria senza alcuna medaglia: benino Nicole Gius (8°), fuori Chiara Costazza, discrete rimonte per Manuela Moelgg (11°) e Denise Karbon (18°) dopo una pessima prima manche.
Appuntamento quest'oggi con lo slalom maschile, ultima gara in programma sulla neve di Whistler: prima manche ore 19.00, seconda ore 22,45. Razzoli e Moelgg nel novero dei favoriti, piazzare l'ultima zampata è impresa fattibile.

Davide Collareta

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