mercoledì 24 febbraio 2010

Il flop dei gigantisti ha portato a sei il numero di giorni di gare senza medaglie per i colori azzurri. La fine della rassegna a cinque cerchi si avvicina e, con essa, il fallimento della spedizione azzurra. Oggi speranze riposte sulle gigantiste, sui fondisti della staffetta e sui pattini dello short track.

Sul podio ininterrottamente da Albertville '92, la staffetta maschile è stata una delle poche- solide- certezze delle ultime avventure olimpiche azzurre. Oro a Lillehammer nel '94 davanti agli annichiliti padroni di casa norvegesi e campioni olimpici in carica, i nostri azzurri faranno leva sulla tradizione e sull'esperienza per rincorrere il sesto podio consecutivo. Una sola variazione rispetto al quartetto che fu d'oro a Torino: Valerio Checchi al lancio in tecnica classica prenderà il posto di Bubu Valbusa. In seconda frazione, sempre in alternato, sarà Giorgio di Centa. A Piller Cottrer e Cristian Zorzi le frazioni solitamente a noi più amiche, quelle in pattinato. L'unica incertezza della vigilia, quella sul quarto frazionista, ha visto quindi il ct Silvio Fauner optare per l'esperienza e le doti da sprinter di Zorzi in preferenza a quella che- forse- era la maggior freschezza atletica di Thomas Moriggl. Squadra da battere, come sempre, quella norvegese; gli scandinavi schiereranno Sundby al lancio, poi Hjelmeset, Berger e gran finale con Northug. Rivali da temere russi e svedesi: i primi schiereranno un quartetto estremamente completo con Pankratov, Sedov, Legkov e Vyleghzanin, per gli scandinavi incertezze solo sul primo frazionista Rickardsson ma poi, con Olsson, Sodergren e Hellner, la gara sarà in discesa. Fortissima è anche la Germania con Filbrich, Teichmann, Sommerfeldt e Angerer, tutti parsi in grande forma nelle precedetni apparizioni. Possibili outsider la Francia di Vincent Vittoz e Emmanuel Jonnier, e la Repubblica Ceca di Lukas Bauer entrambe prive di un lancio all'altezza delle altre. Ultima annotazione per il Canada di Kershaw, Harvey, Babikov e Grey, tutti atleti che nelle gare individuali hanno conquistato piazzamenti ben al di sopra del previsto. Per i nostri presevare la tradizione con il podio darà impresa ardua, ma i segnali lanciati da Piller nella 15 tl e da Di Centa in tc nell'inseguimento lasciano pensare che si potrebbe anche arrivare all'ultimo cambio assieme alle altre, poi ci vorrà il miracolo. Il via alle 20.15.

La neve, il pendio “semplice”, i piccoli infortuni, sono giustificazioni che non possono minimamente scusare la disfatta dei gigantisti azzurri. A far dimenticare la debacle dei colleghi uomini, proveranno questa sera le donne. Anche loro arrivano all'appuntamento olimpico da “squadra più forte al Mondo”, anche loro avranno pressioni ed aspettativa da medaglia. Denise Karbon è la veterana del gruppo, almeno stando ai risultati sin qui ottenuti: al suo palmares non mancano allori in CdM e medaglie iridate, ma la medaglia olimpica sì. L'altoatesina proverà a riempire tale vuoto in quella che forse è stata la sua peggior stagione tra le ultime, una stagione tribolata anche dai soliti ripetuti infortuni. Ma chissà che, nell'occasione in cui meno ci si aspetta da lei, non arrivi il risultato pieno... Altre frecce all'arco azzurro saranno Manuela Moelgg- che sarà in gara con il pettorale numero 5- Nicole Gius e, soprattutto, Federica Brignone(in foto). La più giovane e scanzonata della compagine azzurra arriva a Vancouver nella stagione che l'ha vista esplodere improvvisamente con un podio e due quarti pasti in CdM. Venti anni ancora da compiere, classe e grinta da vendere potrebbero portare Federica in alto, molto... Grandi pretendenti al successo finale le solite Zettel, Paerson e Maze. Attenzione alle tedesche Hoelz e Rebensburg, oltre a Julia Mancuso, già due volte a podio. Più distanti le big Riesch e Vonn. Prima manche alle 19.00, seconda alle 22.15.

In nottata tornerà in pista un'altra ventenne che di medaglia olimpiche ne può già vantare due. Finale B di staffetta e 1000 metri gli impegni che vedrenno impegnata Arianna Fontana. Nella staffetta l'obiettivo è fare il proprio dovere per sperare in almeno due squalifiche nella finale che darà l'oro. Nei 1000 sarà pure Cecilia Maffei. Per Arianna una batteria che la vedrà impegnata con la bulgara Radanova e la canadese Gregg, quest'ultima quarta nella finale dei 500 che ha regalato il bronzo alla sondirana. Per Cecilia la rivale più forte sarà l'australiana Borodulina, ma il compito non pare impossibile. In pista anche i colleghi maschi nelle batterie dei 500 metri: Nicolas Bean- nel posto che qualificazioni alla mano sarebbe dovuto essere di Roberto Serra- troverà sulla la sua strada Bak Sung-Si, mentre i favoriti padroni di casa C. Hamelin e Trambley saranno sul cammino di Nicola Rodigari e Yuri Confortola rispettivamente. Per tutti e tre il passaggio del turno non sembra improbabile. Programma al via dalle 2.15.

Ultima medaglia individuale per il pattinaggio di velocità, quella dei 5000 donne, con Sablikova destinata a concedere il bis dopo l'oro nei 3000. Sulla strada della ceca saranno le tedesche Beckert e Anschutz, ma anche la candese Groves. Finale dalle 22.00

Ultime due manche anche per il bob femminile. Guidano Canada1 di Kaillie Humphries che, dopo le prove, ha dominato le prime due manche in gara. Argento virtuale per la sorprendente statunitense Erin Pac, che dovrà guardarsi dalla rimonta della tedesca Cathleen Martini e di Canada2 di Helen Upperton. Terza manche alle 2.00, ultima alle 3.15.

Infine la finale degli aerials donne, specialità del freestyle. Finale in cui saranno rappresentate soltanto quattro nazioni: Australia, Cina, Stati Uniti e Bielorussia. Nina Li l'atleta da battere. Finale alle 4.30.

Buona Olimpiade,

Marco Cinelli

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