venerdì 26 febbraio 2010


Dopo una settimana di tregua le nuvole decidono di tornare in guerra, e questa volta l'attacco all'organizzazione è letale: pioggia a rovinare la poca neve presente, nebbia a oscurare una grigia mattina canadese. Roba da rivalutare quell'ultimo gigante olimpico corso a Sestriere sotto una fitta nevicata, roba da far impallidire Morioka e il Giappone intero.
Prima manche disputata in condizioni pessime con visibilità ai minimi termini nella parte alta del tracciato, atlete che partono a intervalli di trenta secondi, spettacolo televisivo a dir poco osceno. Succede che Lindsey Vonn cade e si spacca un mignolo, succede che Julia Mancuso viene fermata a metà tracciato con la connazionale a terra dolorante, e fatta risalire al cancelletto di partenza a cavallo di una motoslitta. The show must go on.
Ma le nuvole vincono, e alla grande pure. Questa volta però, volenti o nolenti, disputare la seconda manche risulta impossibile. Rinvi progressivi per un paio d'ore, atlete segregate al cancelletto di partenza sotto neve e nebbia e prive di un qualsiasi riparo, e atteso verdetto finale di rientro immediato in albergo. Si apre il regolamento ma, sorpresa delle sorprese, il paragrafo in questione non esiste: squadre che spingono per ripartire da dove si è interrotto, altre che chiedono l'annullamento totale di una gara che definire tale pare eufemistico. Si opta per la prima soluzione, a mo' di disposizione transitoria. Proprio come ne uscissimo da una guerra.
E nel mentre della Caporetto organizzativa, affondano nel Piave anche i sogni di una rivalsa tricolore. Male tutte, dalla prima all'ultima: Manuela Moelgg (17°) vanifica una discreta manche iniziale, Federica Brignone (18°), Nicole Gius (20°) e Denise Karbon (23°) si tirano fuori dai giochi sin dal principio. Sembrava impossibile far peggio dei maschietti il giorno precedente. Impresa riuscita.

Trionfa la tedesca Victoria Rebensburg e la vittoria, nonostante tutte le polemiche, è più che meritata. Sesta al termine della prima manche, settimo miglior parziale il giorno successivo nonostante una pista decisamente lenta e rovinata, e primo successo in carriera per la ventenne di Kreuth esplosa definitivamente in questa stagione. Chiudono il podio altre due grandi protagoniste di questi Giochi e i distacchi sono minimi: 4 centesimi e secondo argento (dopo quello ottenuto in super-g) per la slovena Tina Maze, 14 centesimi e secondo bronzo (dopo quello ottenuto in discesa) per Lizzie Goergl. Rimangono invece a bocca asciutta Zettel (5°) e Hoelzl (6°), indiscusse regine di specialità in Coppa del Mondo, e grande è pure l'amarezza per una sfortunata Fabienne Suter (4°) la quale, dopo un quinto e un sesto posto ottenuti in discesa e supercombinata, vede crescere ulteriormente i propri rimpianti a cinque cerchi. Occasione gettata alle ortiche anche per le giovani Taina Barioz (9°) ed Eva-Maria Brem (7°), rispettivamente al secondo e quarto posto al termine della manche iniziale, mentre deludono big del calibro di Maria Riesch (10°), Tanja Poutiainen (13°) e Anja Paerson (21°). Ultima e doverosa citazione per una sempre favolosa Julia Mancuso (8°), autrice di un'ottima rimonta dopo le sfortune patite in avvio di gara.

Si torna in pista immediatamente con lo slalom femminile: prima manche ore 19.00, seconda ore 22.30. Sperando, da italiani, di salvare l'onore. Sperando, da sportivi, di poter vedere una bella gara.

Davide Collareta

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